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Le malattie professionali e gli infortuni ricorrenti quale base conoscitiva per la valutazione del rischio chimico nei diversi comparti produttivi.
A cura di INAIL – ConTARP, settembre 2014

Nella prima parte del contributo si riportano le competenze e le attività dell’INAIL, in collaborazione con i Ministero del Lavoro - Politiche sociali e della Salute, nella raccolta e registrazione dell’assicurazione obbligatoria e della partecipazione alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e malattie professionali in rapporto alla finalità prevenzionale della valutazione del rischio chimico. Vengono inoltre descritte metodologie in grado di interrogare la banca dati dell’INAIL per gli infortuni e la scelta del criterio di codifica per le malattie professionali.

Nella seconda parte si illustrano i progetti dell’European Statistics on Accidents at Work (ESAW) relativi ad un grande gruppo economico (metallurgia, macchine, mezzi di trasporto, strumenti e apparecchi), considerando le variabili “tipo di luogo” e “tipo di lavoro”, attività fisica specifica, agenti materiali. Per le malattie professionali sono stati considerati l’indennizzabilità secondo i principi di prescrizione legale del nesso causale e le codifiche nosologiche unitamente agli agenti causali (malattie denunciate e riconosciute).

Nelle conclusioni si commenta l’utilità della metodologia ESAW per gli infortuni (metodo migliore per perseguire l’obiettivo della prevenzione e per raccogliere il massimo delle informazioni per le esigenze della Commissione Europea) e del verificarsi dell’esposizione a sostanze chimiche per una migliore organizzazione dei cicli lavorativi e del controllo delle fonti di rischio).

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